La Russia entrò nella prima guerra mondiale il 1º agosto 1914, quando dichiarò guerra all'Austria-Ungheria. L'esercito russo aveva circa 1,4 milioni di soldati all'inizio del conflitto, ma era male equipaggiato e male addestrato. Durante la guerra, la Russia subì pesanti perdite e gravi carenze di cibo e munizioni, cosa che portò a disordini interni e proteste.
Il fronte orientale della guerra vide la Russia combattere contro le forze austro-ungariche e tedesche. Nonostante alcune vittorie iniziali, l'avanzamento russo si bloccò e furono costretti a ritirarsi in patria.
La Rivoluzione di febbraio del 1917 portò alla caduta dello Zar Nicola II e all'ascesa di un governo provvisorio. Tuttavia, la Russia uscì dalla guerra alla fine di novembre dello stesso anno con la firma del Trattato di Brest-Litovsk che pose fine alle ostilità tra i russi e le Potenze Centrali.
In totale, la Russia perse circa 1,8 milioni di soldati durante la prima guerra mondiale, oltre a gravi danni economici e sociali. La guerra fu uno dei fattori che contribuirono al precipitare degli eventi che portarono alla Rivoluzione d'ottobre e all'ascesa al potere dei bolscevichi.
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